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Reticolo idrografico ai sensi della Direttiva Europea sulle Acque 2000/60/CE (WFD)

Il dataset rappresenta l'individuazione dei corpi idrici fluviali del Piemonte ai sensi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE recepita con il D.Lgs. 152/2006.


I corpi idrici sono tratti fluviali omogenei dal punto di vista delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e delle pressioni antropiche. Il corpo idrico è l’elemento unitario di riferimento per il monitoraggio ai sensi della Direttiva.


Il livello geografico di riferimento per la tabella della tipizzazione del reticolo piemontese è la base dati ufficiale del reticolo idrografico della Regione Piemonte realizzato nell'ambito del progetto DBPrior alla scala 1:10.000. Il dataset prodotto rappresenta una versione soggetta a integrazioni e modifiche.


Per l’individuazione dei corpi idrici sui corsi d’acqua sono prioritariamente stati individuati i tipi fluviali sulla base dei criteri normativi nazionali, seguendo l’approccio metodologico descritto di seguito:


- definizione delle idroecoregioni, cioè di aree geografiche all’interno delle quali gli ecosistemi di acqua dolce dovrebbero presentare una generale uniformità di caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche;


- definizione, all’interno delle idroecoregioni e sulla base di un ristretto numero di variabili idromorfologiche, di 39 tipologie fluviali;


- suddivisione del reticolo idrografico piemontese nelle varie tipologie.


Sulla base dei risultati dell’attribuzione delle tipologie è stata effettuata la suddivisione dei corsi d’acqua in corpi idrici considerando:


- le caratteristiche fisiche naturali (es. eventuale presenza di confluenze significative);


- le pressioni antropiche prevalenti;


- lo stato di qualità risultante dalle pregresse attività di monitoraggio.


Si sono trascurati i corpi idrici con bacino idrografico inferiore a 10 km2 (caratteristiche dimensionali inferiori alla soglia di significatività riportata Allegato V della direttiva europea).


I corpi idrici individuati in Piemonte sono 439. Il record con campo "N_CI" valorizzato come 99 non individua un corpo idrico ma è stato inserito per garantire la continuità geografica del reticolo tipizzato.

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  • B4 STATO - idrosfera (idrografia, qualita' delle acque, bilancio idrico)

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La base dati originale del DbPrior 10K è stata completamente ricompresa nel lavoro, sia per i contenuti geografici che per quelli tabellari. Ad essa sono state associate le informazioni che caratterizzano il corso d'acqua, la tipologia fluviale e corpi idrici, attraverso un codice che identifica ogni tratto geografico e lo mette in relazioni con il set di informazioni tabellari ad esso corrispondenti. L'attribuzione della tipologia fluviale e l'individuazione dei corpi idrici è stata attivata per tutti i corsi d'acqua (ricostruiti in base all'identificativo EID del DbPrior 10K) con lunghezza totale maggiore di 5 km. Il dato della lunghezza però è stato ricavato dal reticolo al 25000. Si sottolinea il problema riscontrato circa il codice EID del DBPrior 10K che non sempre ricostruisce l'intera entità geografica del corso d'acqua. Per alcuni tratti del DbPrior 10K è stato attribuita l'informazione aggiuntiva 'EID corretto', in grado di ricostruire l'entità geografica. Di seguito sono definiti i concetti di tratto, tipo fluviale, corpo idrico e corso d'acqua. I processi e le metodologie utilizzate da Arpa Piemonte per la definizione dei tipi fluviali e dei corpi idrici in Piemonte sono riportati in: PROCESSO DI IMPLEMENTAZIONE DELLA WATER FRAMEWORK DIRECTIVE (200060CE) IN PIEMONTE ' Arpa Piemonte, ottobre 2009.


Tratto: E' l'elemento geografico e geometrico di base del DbPrior 10K. Sono stati utilizzati gli archi del grafo per predisporre gli elementi idrici sui quali si è applicata la struttura richiesta dalle Specifiche Tecniche 1005 e la conversione da UTM ED50 a WGS84. Nell'ambito delle attività di implementazione della Direttiva è stato mantenuto il tratto (codice FID univoco) come unità di base non divisibile.


Tipo fluviale: Per quanto concerne i fiumi, per l'individuazione delle condizioni di riferimento dello stato ecologico la WFD richiede di effettuare una classificazione in `tipi fluviali' (Decreto 16 giugno 2008 n. 131 [5]). Il documento del MATTM relativo alla 'Metodologia per l'individuazione di tipi per le diverse categorie di acque superficiali propone un approccio per la tipizzazione dei corsi d'acqua superficiali che deriva da quello analogo adottato in Francia dal Centre Nationale du Machinisme Agricole, du Gènie Rural, des Eaux et des Fôrets (CEMAGREF). Questo approccio si articola su due livelli: 1) definizione di Idroecoregioni (HER), cioè di aree geografiche all'interno delle quali gli ecosistemi_biodiversita di acqua dolce dovrebbero presentare una limitata variabilità per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche; 2)definizione di tipi fluviali all'interno delle HER sulla base di un ristretto numero di variabili non incluse tra quelle utilizzate per la definizione delle HER. L'approccio metodologico è basato sulle teorie di controllo gerarchico degli ecosistemi_biodiversita acquatici dove i fattori di controllo globali determinano le condizioni locali osservate lungo i fiumi. La diversità naturale dei corsi d'acqua è considerata il risultato della sovrapposizione di due fattori: l'eterogeneità regionale e il gradiente monte-valle. L'eterogeneità regionale è individuata attraverso l'identificazione delle HER definite sulla base dei principali fattori che determinano le caratteristiche degli ecosistemi_biodiversita acquatici: orografia, geologia, clima. Il gradiente monte-valle e quindi la zonizzazione longitudinale di un corso d'acqua sono in stretta relazione con la taglia. Il metodo utilizzato per assegnare ai corsi d'acqua una classe dimensionale è l'ordinamento secondo Strahler che classifica tratti fluviali in funzione della loro posizione nel reticolo idrografico, assegnando un codice numerico progressivo monte-valle dove il primo ordine corrisponde alla testata del bacino. L'approccio che viene proposto dal MATTM opera su tre livelli successivi di approfondimento: ' Livello 1 - Definizione di Idro-Ecoregioni ' Livello 2 - Definizione di una tipologia di massima ' Livello 3 - Definizione di una tipologia di dettaglio Livello 1: prevede l'adozione delle HER già definite dal CEMAGREF per l'intero territorio europeo Livello 2: è articolato in 6 steps e consente di individuare tipi fluviali all'interno delle HER attraverso l'utilizzo di pochi elementi descrittivi considerati significativi e di relativa facile applicabilità a scala italiana. Questo livello di dettaglio della tipizzazione è da considerarsi ufficiale ai fini di reporting per la WFD a livello europeo ed è quindi necessario per tutti i fiumi italiani Livello 3: consente la definizione di ulteriori tipologie di dettaglio sulla base di specificità territoriali che necessitino di essere evidenziate e si basa su descrittori che possono differire nelle diverse aree italiane fermo restando la dimostrazione a scala locale della loro appropriatezza e utilità. In questa fase il Livello 3 non è stato considerato.

 

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