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  • Il tema illustra i danni indotti dalle frane, dai processi erosivi e dagli alluvionamenti ai centri abitati a partire da numerose notizie storiche che sono state sistematicamente raccolte in tutto il Piemonte esaminando la documentazione disponibile relativamente al periodo 1830-1981. I danni sono distinti in funzione del processo che li ha provocati e riportati segnalando il numero di casi accertati; viene anche segnalata l'entità del danno. Il dataset fa parte della Banca Dati dei Processi Geologici realizzata nella seconda metà degli anni `80 dal Settore Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte (confluito poi nell'Arpa) per rispondere alla crescente richiesta di informazioni logiche e strutturate sul territorio, necessarie per le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo delle scelte e degli interventi in ambito territoriale-geologico. Il dato tematico originario è stato realizzato su taglio I.G.M. 1:100.000 strutturando ed integrando i dati gia` raccolti dal CNR-IRPI di Torino nell'ambito della ricerca tesa a valutare la pericolosità connessa ad eventi idrologici nel territorio piemontese.

  • La banca dati eventi (BDE) è una base dati che contiene segnalazioni georiferite ciascuna relativa a processi ascrivibili a fenomeni di natura geo-idrologica in Piemonte (frane, processi fluviotorrentizi ecc.) al quale sono associate informazioni sul processo stesso, sugli effetti, sugli eventuali danni ed interventi.

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    Fasce di mobilita' del fiume Po derivanti dal Programma Generale di gestione dei sedimenti del Po redatte dall'Autorita' di Bacino distrettuale del fiume Po: - fascia di mobilità di progetto - fascia di tutela morfologica e ambientale

  • Carta degli alveo-tipi e portate massime misurate o indirettamente valutate. Il tema illustra i principali tronchi d'alveo della rete idrografica piemontese, differenziati in funzione dell'ambiente caratteristico, così come le portate massime registrate o valutate indirettamente associate ad un punto di misura. Sono stati esaminati: frequenza delle piene e regime delle portate, pendenza dell'alveo, quantità e dimensioni granulometriche dei materiali trasportati, erodibilità delle sponde e del fondo. In cartografia sono inoltre indicati i punti di osservazione delle portate massime al colmo registrate alle stazioni idrometrografiche o ricavate da misure indirette in sezioni trasversali significative. Il dataset fa parte della Banca Dati dei Processi Geologici realizzata nella seconda metà degli anni `80 dal Settore Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte (confluito poi nell'Arpa) per rispondere alla crescente richiesta di informazioni logiche e strutturate sul territorio, necessarie per le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo delle scelte e degli interventi in ambito territoriale-geologico. Il dato tematico originario è stato realizzato su taglio I.G.M. 1:100.000 strutturando ed integrando i dati gia` raccolti dal CNR-IRPI di Torino nell'ambito della ricerca tesa a valutare la pericolosità connessa ad eventi idrologici nel territorio piemontese.

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    Aree idrogeologicamente separate del sistema acquifero superficiale definite alla scala 1:100.000 - PTA: Art. 16, Allegato 3, Tavola 2 - UTM WGS84

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    Appartiene al tema "Strade".Si identifica la "strada" come l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Nel tema sono descritte le aree di mobilità sia principale che secondaria e la corrispondente rappresentazione a grafo. La classe rappresenta il nodo qualificato di connessione tra due elementi di viabilità mista secondaria. Il dato è fruibile singolarmente tramite utilizzo del servizio WFS relativo allo strato prioritario corrispondente tramite la risorsa on-line indicata sul metadato padre (BDTRE - Base Dati Territoriale di Riferimento degli Enti).

  • Il livello è una tematizzazione a livello comunale dell'indice di priorità di intervento calcolata per il piano antincendi boschivi 2021/2025. Classi: 5 Bassa < 0,082 4 Moderatamente bassa 0,082 - 0,107 3 Moderata 0,107 – 0,125 2 Moderatamente alta 0,125 - 0,15 1 Alta > 0,15

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    Corpi idrici artificiali (canali, rogge, bealere, ecc) rilevati nel 1981 da cartografia IGM 1:100000 (edizioni 1952-1966)

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    Dati risultanti dall'attività di fotointerpretazione del reticolo idrografico all'interno delle fasce fluviali, allo scopo di documentare le variazioni intercorse a livello delle coperture del suolo. L'attività è partita nel 1996 ed è proseguita con l'utilizzo di ortoimmagini di altri anni disponibili al fine di continuare l'indagine sullo stato dei cambiamenti di destinazione dell'uso del suolo dei maggiori corsi d'acqua piemontesi. L'analisi è stata strutturata sul'Uso del Suolo Artificiale (aree residenziali, residenziale produttivo, impianti produttivi, aree agricole e naturali miste a residenziali, cascine, ospedali, cimiteri, discariche, altre infrastrutture, impianti tecnologici, infrastrutture e impianti di trasporto, aree a servizi, stazioni di rifornimento, aree estrattive, campeggi).

  • Carta delle Frane. Il tema espone le diverse tipologie di frana connesse ad instabilità pregressa ed attuale. Le frane riguardanti il substrato vengono distinte tipologicamente in accordo alla classificazione di Varnes (1978). Ad ogni singola tipologia (ad eccezione dei "crolli") sono associate informazioni inerenti la velocita` dei movimenti durante le attivazioni sia per la fase preparatoria, sia per la fase di collasso. Vengono inoltre fornite indicazioni sullo stato di evoluzione dei movimenti distinguendo le frane antiche o recenti caratterizzate da attivazioni piu` o meno ricorrenti negli ultimi 30 anni, da quelle per lo piu` antiche caratterizzate da diffusa quiescenza. I diversi fenomeni sono stati rilevati sistematicamente tramite studio fotointerpretativo associato a rilievi di terreno spesso integrato e vagliato con informazioni storiche di archivio esaminate a partire da documenti del XIX° secolo. Il dataset fa parte della Banca Dati dei Processi Geologici realizzata nella seconda metà degli anni `80 dal Settore Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte (confluito poi nell'Arpa) per rispondere alla crescente richiesta di informazioni logiche e strutturate sul territorio, necessarie per le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo delle scelte e degli interventi in ambito territoriale-geologico. Il dato tematico originario è stato realizzato su taglio I.G.M. 1:100.000 strutturando ed integrando i dati gia` raccolti dal CNR-IRPI di Torino nell'ambito della ricerca tesa a valutare la pericolosità connessa ad eventi idrologici nel territorio piemontese.