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  • Ubicazione dei punti di campionamento delle reti locali dei siti nucleari di Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC) e Trino (VC) e relative misure radiometriche.

  • Vengono rese disponibili le mappe regionali delle concentrazioni di attività alfa totale, beta totale, uranio, radon e trizio nelle acque della regione. Il maggior numero di dati si ha su acque destinate al consumo umano campionate dagli organi del Servizio Sanitario competente territorialmente e analizzate dall'Arpa Piemonte, Dipartimento Tematico Radiazioni, ma sono pubblicati anche dati su acque superficiali o sotterranee in genere prelevate da Arpa Piemonte. I dati sono organizzati in sei strati, ognuno con un simbolo diverso: - concentrazione di attività alfa totale;- concentrazione di attività beta totale;- concentrazione di attività di radon;- concentrazione di attività di trizio;- concentrazione di attività di Uranio-234;- concentrazione di attività di Uranio-238.Tutte le concentrazioni sono espresse in Bq/l. In ogni strato le concentrazioni sono divise in quattro o cinque classi a seconda del valore. Ogni classe è rappresentata in un colore diverso. La classe a minor concentrazione è sempre quella inferiore alla sensibilità strumentale (Minima Attività Rivelabile - MAR) ed è rappresentata in colore grigio. Analogamente il colore rosso è utilizzato per indicare le concentrazioni più alte. Selezionando uno o più punti sulla mappa si possono consultare i dati specifici dell'acqua prelevata in quel punto: comune di prelievo, punto di prelievo, concentrazione di attività dello strato attivo, incertezza della concentrazione, qualità della georeferenziazione e eventuali note.

  • Il progetto Paesaggi Sonori della Provincia di Torino è un'iniziativa del Dipartimento Ambiente della Provincia di Torino in collaborazione di l'ARPA Piemonte e SoundScape Research Group Onlus. L'evoluzione degli studi negli ultimi anni dei Paesaggi Sonori (Soundscape), per il suo carattere interdisciplinare, ha portato a importanti implicazioni anche nel campo dell'acustica ambientale. Attualmente esistono gruppi e progetti di ricerca sul soundscape con finalità di varia natura. Arpa Piemonte ha collaborato negli ultimi due anni con la Provincia di Torino al progetto Paesaggi sonori della Provincia di Torino, il cui scopo è la conoscenza e la valorizzazione dei suoni caratteristici, peculiari del proprio territorio e non solo. E' stata costruita una banca dati di suoni del territorio provinciale con l'intento di fornire una conoscenza più ampia del mondo dei suoni e dell'esperienza all'ascolto. Il progetto intende aprire un confronto con la cittadinanza, le scuole, con il legislatore, con i professionisti del settore e con chiunque sia interessato al tema, sul rapporto tra acustica, rumore, suono, senso dell'udito e tessuto sociale. Si tentano di esplorare le capacità dei suoni come una possibile chiave di accesso per la comprensione di una cultura e per un approccio differente alla tematica dell'inquinamento acustico, da sempre affrontato in chiave solo negativa.Il soundscape potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma radicale in quanto considera i suoni ambientali come una risorsa piuttosto che un rifiuto.

  • Al fine di fornire il supporto alle attività di pianificazione regionale di settore, nonché di indirizzo e coordinamento, la Regione Piemonte attraverso il proprio osservatorio rifiuti acquisisce sistematicamente dal 2001 informazioni sulla gestione dei rifiuti urbani ed in particolare i dati relativi alla produzione regionale dei rifiuti, allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti differenziati e indifferenziati articolati a livello comunale, consortile e provinciale;tali informazioni sono peraltro necessarie per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal decreto legislativo n. 152/2006 anche in relazione agli obiettivi di minor produzione di rifiuti urbani disposti dalla l.r. 1/2018 entro il 2018 e dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani entro il 2020;la Regione Piemonte, con D.G.R. n. 15-5870 del 3 novembre 2017, ha recepito le disposizioni contenute nel decreto ministeriale 26 maggio 2016 volte a uniformare sul territorio nazionale il metodo di calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, sostituendo il metodo regionale fino ad allora utilizzato nelle more del metodo nazionale;con la stessa deliberazione è stata confermata in capo alla Regione l¿attività di rilevamento e validazione dei dati relativi alla produzione di rifiuti urbani e assimilati tramite l'Osservatorio Regionale Rifiuti di cui all'articolo 9 della legge regionale 7/2012, come modificato dalla legge regionale 1/2018.I dati fornito da Regione confluiscono nel servizio che permette la consultazione annuale dei dati su base comunale.

  • Il dataset è stato originato dall'estrazione del dato di produzione dei rifiuti speciali ricavabile dalle dichiarazioni MUD per ciascun anno. Il dato di produzione riportato aggrega i rifiuti non pericolosi e pericolosi ed è suddiviso per Comune e per processo produttivo del rifiuto, ottenuto sulla base dei codici CER dichiarati. I codici CER (l'acronimo CER sta per "Catalogo Europeo dei Rifiuti") sono sequenze numeriche di sei cifre volte ad identificare il rifiuto in base al processo produttivo da cui esso è originato. I rifiuti speciali prodotti sono ripartiti, per Comune, in modo da evidenziare i grandi settori produttivi di provenienza. La banca dati delle dichiarazioni MUD ha rappresentato, a partire dal 1994, anno di istituzione, la fonte dati principale per conoscere e valutare produzione, gestione e flussi dei rifiuti speciali. Al momento attuale essa costituisce ancora l'unica fonte certa dei dati relativi ai rifiuti speciali, tuttavia per quanto riguarda i rifiuti da costruzione e demolizione, che non sono soggetti a obbligo di dichiarazione, i quantitativi riportati, estratti dal MUD, sottostimano la produzione reale.

  • Il dataset rappresenta l'individuazione dei corpi idrici lacustri del Piemonte ai sensi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE recepita con il D.Lgs. 152/2006. I corpi idrici sono componenti lacustri omogenee dal punto di vista delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e delle pressioni antropiche. Il corpo idrico è l’elemento unitario di riferimento per il monitoraggio ai sensi della Direttiva. Per il territorio piemontese al momento a ciascun lago corrisponde un solo corpo idrico. Il dataset prodotto rappresenta una versione soggetta a integrazioni e modifiche. Per l’individuazione dei corpi idrici sui laghi è stata applicata la metodologia proposta dal MATTM che è stata messa a punto dal CNR-IRSA e dal CNR-ISE. La metodologia prevede per i laghi naturali e artificiali una classificazione in tipologie sulla base di descrittori abiotici in applicazione del sistema B dell’allegato II della WFD. La tipizzazione è stata effettuata per i laghi con superficie ≥ 0.2 km2 e sono sottoposti a monitoraggio e successiva classificazione quelli con superficie ≥ 0.5 km2. La metodologia prevede l’utilizzo dei seguenti descrittori: • localizzazione geografica: latitudine • morfometria: quota, profondità media/massima, superficie • geologia: alcalinità/conducibilità, origine vulcanica sì/no • chimico-fisica: conducibilità e stratificazione termica. I dati necessari alla popolazione dei diversi descrittori derivano da quelli riportati nell’Atlante dei Laghi Piemontesi messo a punto dalla Regione Piemonte. L’applicazione della metodologia ha portato all’identificazione di 8 tipologie lacustri per il Piemonte. I laghi tipizzati sono 37; tra questi molti sono invasi artificiali.

  • Suddivisione del territorio della Provincia di Biella in "unità di paesaggio colturale", ovvero porzioni territoriali riconoscibili per le specifiche ed omogenee forme di utilizzo agricolo e variabili orografiche che governano il territorio non urbanizzato.

  • Elementi rappresentati da oggetti grafici simbolici e non topografici che evidenziano i caratteri strutturali della rete ecologica che richiedono particolari politiche di gestione e specifici progetti di intervento

  • Categories  

    Delimitazione lineare dei circhi glaciali su cartografia IGM alla scala 1:25.000, a cura del Comitato Glaciologico e dell'Università di Torino (Coord. scientifico A. Biancotti), mediante fotointerpretazione (ripresa aerea CGR-Parma 1976-80), con controlli a terra.

  • La Carta della Vegetazione della Valle dell'Elvo descrive la situazione della vegetazione forestale in relazione alle altre cenosi di carattere erbaceo, pascolivo, rupicolo. L'area di studio considerata comprende l'intera Valle dell'Elvo (alta e bassa valle). Per facilitare la delimitazione dei confini di tale superficie, si è ricorsi ai confini amministrativi, così come suddivisi per le Comunità montane dell'Alta e della Bassa Valle Elvo. I comuni compresi nella valle sono: Pollone, Sordevolo, Graglia, Muzzano, Netro, Donato, Sala Biellese, Torrazzo, Magnano e Zimone per l'alta valle e la Serra, mentre sono Occhieppo Superiore, Occhieppo Inferiore, Camburzano, Mongrando, e Zubiena per la bassa valle.