From 1 - 10 / 23
  • Categories  

    Il dato, costituito da geometrie areali, individua le aree non montane a diffusa presenza di siepi e filari tramite un confronto tra la Land Cover Ipla 2003 e il dato riguardante le formazioni lineari di campo

  • Il servizio rende disponibile la mappa di suscettibilità per fenomeni di crollo in Piemonte. La mappa getta le basi per la futura definizione di scenari di allerta, basati sull'individuazione di soglie climatiche, per la probabilità di innesco di frane da crollo nelle aree maggiormente soggette all'occorrenza di tali fenomeni. Per ulteriori informazioni: https://webgis.arpa.piemonte.it/w-metadoc/Download/mappa_suscettibilita_crolli_Piemonte.pdf Riferimenti bibliografici: Tiranti D., Mallen L., Nicolò G. (2023) Rockfall hazard estimation and related applications for a preliminary risk assessment at regional scale: an example from northwestern Italian Alps. Landslides 20, 1691-1704. https://doi.org/10.1007/s10346-023-02060-4

  • La risorsa contiene i dati relativi ai bacini afferenti ai corpi idrici individuati da ARPA Piemonte nell'ambito dell'Analisi delle Pressioni effettuata per il PdGPo 2021 applicando la metodologia ISPRA descritta nelle "Linee Guida per l’Analisi delle Pressioni ai sensi della Direttiva 2000/60/CE - SNPA 11 2018". La frequenza di aggiornamento è sessennale.

  • Categories  

    CTRN vettoriale 1991-1995 1:50.000: Dati vettoriali della Carta Tecnica Regionale Numerica (CTRN) alla scala 1:50.000 derivata in modo automatico come generalizzazione della CTRN 1:10.000 acquisita dal Servizio Cartografico della Regione Piemonte negli anni 1992-1997. A differenza dei dati numerici originali organizzati in coperture di linee, punti, poligoni e testi, suddivise per sezione CTR, questi dati sono organizzati in livelli tematici, come i dati CTRN 1:10.000..Curve di livello: Altimetria rappresentata in forma lineare (curve di livello a quota costante), con determinazione certa o incerta.

  • Categories  

    Il dato, areale, suddivide il territorio piemontese in Ambiti di Integrazione Territoriale, che rappresentano aggregazioni territoriali comprendenti insiemi di comuni che gravitano su un centro urbano principale; costituiscono un elemento di supporto alle fasi analitiche, valutative e strategiche del Piano territoriale regionale per quanto riguarda le implicazioni delle scelte a livello locale e rappresentano gli ambiti ottimali per costruire processi e strategie di sviluppo condivise. Le delimitazioni degli Ait derivano da studi e analisi effettuati in fase di predisposizione del Ptr. Sono stati perimetrati sulla base di indicatori tesi a evidenziare le relazioni di prossimità tra comuni confinanti e sulla base dello shape dei confini comunali fornito dal CSI nel 2006

  • Categories  

    Il dato, areale, suddivide il territorio piemontese in 76 Ambiti di paesaggio, che costituiscono complessi integrati di paesaggi locali differenti in ragione delle loro caratteristiche paesaggistiche; sono distinti in cartografia con linee di delimitazione non necessariamente riferite ai confini amministrativi, con l'esclusiva funzione di indicare i territori nei quali si riscontrano gli elementi caratterizzanti ciascun ambito. Le delimitazioni degli Ambiti di paesaggio derivano dall'inquadramento strutturale del Piemonte, da cui emergono brani di territorio che, agli effetti delle relazioni paesaggistiche, sono strutturati unitariamente, in dipendenza da una matrice geomorfologica, come accade in montagna, o da una dominante strutturazione storica dell'insediamento rurale (come si registra in collina e in parte della pianura) o urbano (come si verifica lungo la fascia pedemontana e pedecollinare)

  • Le informazioni contenute nel tema della soggiacenza della falda superficiale sono riferibili alla convenzione-quadro di cui alla D.G.P. n. 21-75961-94 del 10/6/1994 tra la Provincia di Torino e l'Università degli Studi di Torino per attività; di collaborazione e di consulenza scientifica a supporto dell'attività; istituzionale del Settore Ecologia e Ambiente. La ricerca è stata affidata al Dipartimento di Scienze della Terra per la "individuazione di aree potenzialmente idonee alla realizzazione di impianti di smaltimento rifiuti". Risultato dell'attività di ricerca: definizione, per il settore pianeggiante della Provincia di Torino, degli aspetti inerenti la soggiacenza della falda idrica superficiale: le carte sono state redatte alla scala 1:50.000. Si riportano alcune informazioni che si ritiene possano essere utili per una corretta lettura e utilizzo dei dati numerici. 1) CARTA DELLA SOGGIACENZA La ricostruzione dell'andamento della soggiacenza è stato effettuato utilizzando: a) misure di terreno (130 pozzi circa) effettuate nella primavera-estate del 1996; b) dati pregressi ricavati dall'archivio del Dipartimento di Scienze della Terra relativi agli ultimi 10 anni. Relativamente al punto b) è da sottolineare il fatto che per la valutazione della soggiacenza minima, laddove non si disponeva di una serie di controlli prolungati nel tempo, si è fatto riferimento ai valori minimi puntuali disponibili, anche se riferiti a misure fatte in anni diversi e, a parità di anno considerato, anche stagionalmente sfasate tra una zona e l'altra". c) dati di alcuni piezometri di monitoraggio di impianti di smaltimento dei rifiuti presenti nel settore di pianura della Provincia di Torino (23 punti circa) allo scopo di ricavare informazioni sulla fluttuazione della falda. Le carte relative alla soggiacenza, piezometria e vulnerabilità; sono state consegnate su supporto lucido in scala 1:50.000. I lucidi sono stati scannerizzati e sottoposti al processo di georeferenziazione alla scopo di ricavare delle coperture di linee (carta della piezometria) o di poligoni (carte della soggiacenza e vulnerabilità.

  • Vengono rese disponibili le distribuzioni spaziali per aree omogenee di concentrazione di cromo (Cr), nichel (Ni) e cobalto (Co) e vanadio (V) ottenute elaborando i dati della Rete Arpa di monitoraggio ambientale dei suoli, come preso atto dalla Deliberazione della Giunta Regionale 2 luglio 2021, n. 8-3474. Per le aree omogene di concentrazione sono scaricabili schede riassuntive con i valori di fondo naturale (VFN), parametri statistici di riferimento (media, mediana, deviazione standard, valori minimi e massimi, coefficiente di variazione, percentili, outliers), box plot della concentrazione e curve di distribuzione cumulata di frequenza in percentili. Cartografia e parametri statistici sono anche visualizzabili in formato WMS e scaricabili come dati geografici vettoriali in formato WFS. Le concentrazioni dei contaminanti, espresse in mg/kg, sono riferite alla totalità dei materiali secchi della frazione inferiore a 2 mm, comprensiva dello scheletro frazione 2 cm - 2 mm. Nell'ambito dell'applicazione della normativa (D.Lgs. 152/06, D.P.R. 120/2017, D.M. 46/2019), i parametri statistici forniti sono rappresentativi dello strato superficiale 0-100 cm. I VFN sono stati calcolati in base agli standard internazionali ISO 19258/2005 ¿Soil quality - Guidance on the determination of background values¿. I VFN forniti sono compatibili con la definizione del D.M. 46/2019 di ¿fondo geochimico¿ - "distribuzione di una sostanza nel suolo derivante dai processi naturali, con eventuale componente antropica non rilevabile o non apprezzabile." I parametri statistici forniti sono utilizzabili in base a quanto stabilito nell¿articolo 11 comma 1 del D.P.R. 120/2017: ¿Il piano di indagine può fare riferimento anche ai dati pubblicati e validati dall¿Arpa territorialmente competente relativi all'area oggetto di indagine¿. Le aree omogenee di concentrazione individuate sono comparabili con la definizione riportata dal D.P.R. 120/2017 di ¿ambito territoriale con fondo naturale¿ - "porzione di territorio geograficamente individuabile in cui può essere dimostrato che un valore di concentrazione di una o più sostanze nel suolo, superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico-fisiche presenti" Le ipotesi riferite alla prevalente origine naturale di Cr, Ni, Co e V derivano dall¿analisi di una popolazione di dati statisticamente significativa a scala di dettaglio 1:50.000. Non è quindi possibile escludere a priori la presenza di casi di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione e/o VFN, riconducibili a contaminazione diffusa di origine antropica rilevabile a scala di maggior dettaglio. Le elevate concentrazioni riscontrate potrebbero ¿mascherare¿ forme di contaminazione da deposizione superficiale anche di intensità rilevante; l¿ottenimento di dati rappresentativi a scala di dettaglio, è vincolato ad un approfondimento per meglio comprendere l¿origine dell¿elemento considerato. Per approfondimenti su materiali e metodi e utilizzo dei dati nell'ambito della normativa vigente fare riferimento alla DGR 2 luglio 2021, n. 8-3474 - LINK: https://webgis.arpa.piemonte.it/w-metadoc/suolo/aree_omo_metalli/DGR_2_luglio_2021_n_8-3474.pdf Per ulteriori informazioni e chiarimenti gabriele.fabietti@arpa.piemonte.it

  • Carta della base dell'acquifero superficiale delle aree di pianura della Regione Piemonte aggiornata con D.D. 229 del 6/7/2016, D.D.63 del 7/3/2022 e D.D. 140 del 5/4/2022. I dati sono stati acquisiti nell'ambito del Piano di Tutela delle Acque (PTA) - prima pubblicazione nell'ambito del PTA; ultimo aggiornamento 5/4/2022. E' organizzata in quattro livelli: Aree di pianura (area_pa); Isolinee della base aggiornate (base_acquifero); Sottoaree tematiche di pianura (sottoarea_pianura); Sottoaree tematiche della zona montano-collinare (sottoaree_mc); Viene messo in scarico un pacchetto dati in formato shapefile.

  • Dato derivato dal livello regionale di BDTRE - Elemento ferroviario, tramite selezione e decodifica di alcuni attributi