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    Il dataset rappresenta il disegno di rete ecologica del territorio provinciale (sotto i 1400 mt di quota) frutto dell’integrazione di due approcci: la metodologia modellistica di Arpa Piemonte e il metodo “expert based”. Se da un lato il metodo “expert based” è legato prevalentemente alle conoscenze degli esperti, la modellistica può individuare aree anche in ambiti residuali e frammentati che possono risultare comunque importanti e di valore ecologico, nonché ospitare potenzialmente specie di interesse conservazionistico. Elementi della rete ecologica risultato della metodologia modellistica di Arpa Piemonte: 1 - Carta degli habitat, è stata realizzata sotto i 1400 metri di quota identificando gli habitat secondo il sistema di classificazione EUNIS sviluppato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente. In funzione del dettaglio che le basi dati disponibili hanno consentito di raggiungere sono stati selezionati ca. 85 ambienti che costituiscono la “legenda di riferimento” e corrispondono per la maggior parte degli habitat naturali o semi-naturali. La disponibilità delle basi dati ha influenzato anche il fattore quota, che è stato gestito elaborando una carta degli habitat rappresentativa fino ai 1400 mt, al di sopra di questo limite è stata creata una carta di uso del suolo semplificata. Le basi dati di partenza utilizzate per l’elaborazione sono state: BDTRE: Banca Dati Territoriale di Riferimento degli Enti piemontesi (2019), Carta Forestale (edizione 2016), Anagrafe Agricola (edizione 2018) 2 - Carta dell'uso del suolo, al di sopra del limite dei 1400 metri di quota si è deciso di semplificare la “legenda degli habitat di riferimento” in una legenda più speditiva considerando che le basi cartografiche disponibili sono carenti in area montana/alpina e che al di sopra del suddetto limite ci sono meno problematiche in termini di connettività ecologica e frammentazione territoriale. La legenda è caratterizzata da habitat ricadenti nel primo livello Eunis. 3 - Aree di Valore Ecologico, desunte dalla carta degli habitat, a seguito dell’elaborazione di indici faunistici e vegetazionali che hanno individuato le aree importanti per fauna (mammiferi, avifauna, invertebrati in Direttiva Habitat) e vegetazione, selezionando gli ambienti che soddisfano uno dei due criteri seguenti: a) essere importanti per la vegetazione e per almeno uno dei tre gruppi faunistici, b) essere importanti per tutti e tre i gruppi faunistici. 4 - Carta della connettività ecologica, definisce il livello di interconnessione tra le diverse aree naturali identificate come “aree sorgente”. Le informazioni utili alla costruzione della carta vengono dedotte tramite l'applicazione di algoritmi di "cost distance" a partire da punteggi di frizione assegnati ad ogni habitat. Elementi della rete ecologica risultato del metodo “expert based” : 5 - aree sorgente per la biodiversità ed elementi di connessione La metodologia adottata, basata sull’ottenimento delle informazioni dirette da parte dei maggiori esperti presenti sul territorio e già utilizzata in Lombardia (Bogliani et al, 2007), è stata sviluppata per identificare e cartografare le aree maggiormente ricche di biodiversità che quindi assolvono al ruolo di aree sorgente. Nel disegno di rete ecologica, le aree sorgente costituiscono le aree centrali ad elevato grado di naturalità che possono essere già soggette a regime di protezione (parchi naturali, riserve, siti Natura 2000, etc) o essere aree non soggette a tutela ma che per presenza di habitat e popolazioni di specie di interesse conservazionistico rivestono un ruolo importante per la biodiversità di un determinato territorio. A seguito dell’individuazione delle suddette aree, si è proceduto all’identificazione degli elementi di connessione (corridoi lineari, varchi, stepping stones, etc) che rappresentano l'elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico indispensabile al mantenimento della biodiversità. Per tracciare l’asse dei potenziali corridoi sull’intero territorio provinciale si è partiti dalle aree che secondo il modello Arpa di connettività ecologica presentano un grado di permeabilità alto e molto alto, questa informazione viene poi supportata dalle conoscenze derivanti dai tavoli degli esperti e dalle verifiche in campo. È stato analizzato tutto il territorio oggetto di studio in modo da individuare le aree maggiormente adatte a garantire la connettività per la fauna e la vegetazione differenziando: - Corridoi principali: nel complesso si è evidenziato che la maggior parte degli elementi di connessione ecologica nella Provincia di Cuneo è legata alla presenza di corridoi fluviali corrispondenti a questi elementi lineari fluviali - Corridoi secondari: elementi di connessione che sono stati identificati unendo aree circoscritte residuali di interesse naturalistico (ad esempio aree peculiari identificate dal gruppo di esperti della flora o alcune Stepping Stones) disposte nel territorio lungo delle direttrici lineari - Varchi ecologici: "aree circoscritte di connettività residua in un contesto antropizzato(ad es. sottopassi di strade e ferrovie, ponti e viadotti, strozzature di corridoi ecologici, corsi d’acqua con sponde vegetate che permettono alle specie di attraversare aree urbane….)" da D.G.R n. 1-2681 del 29 dicembre 2020. I varchi individuati per un totale di 34 elementi sono stati oggetto di monitoraggi mediante caratterizzazione dello stato dei luoghi, analisi del passaggio della fauna mediante foto trappole, presenza di tracce e punti di ascolto. - Stepping Stones:caree di piccola superficie circoscritte e/o scarsamente connesse che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, rappresentano elementi importanti del paesaggio per sostenere specie in transito su un territorio oppure ospitare particolari microambienti in situazioni di habitat critici

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    Il dataset rappresenta il disegno di rete ecologica del territorio provinciale frutto dell’integrazione di due approcci: la metodologia modellistica di Arpa Piemonte e il metodo “expert based”. Se da un lato il metodo “expert based” è legato prevalentemente alle conoscenze degli esperti, la modellistica può individuare aree anche in ambiti residuali e frammentati che possono risultare comunque importanti e di valore ecologico, nonché ospitare potenzialmente specie di interesse conservazionistico. Elementi della rete ecologica risultato della metodologia modellistica di Arpa Piemonte: 1 - Carta degli habitat, è stata realizzata adottando per l’identificazione degli habitat il sistema di classificazione EUNIS sviluppato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente. In funzione del dettaglio che le basi dati disponibili hanno consentito di raggiungere, sono stati selezionati ca. 80 tipologie di habitat per la maggior parte naturali o semi-naturali, almeno al terzo livello della classificazione che costituiscono la “legenda di riferimento” per tutto il territorio regionale. Le basi dati di partenza utilizzate per l’elaborazione sono state: Land Cover Piemonte (LCP 2010), Piani Forestali territoriali, dati anagrafe agricola. 2 - le Aree di Valore Ecologico, desunte dalla carta degli habitat, a seguito dell’elaborazione di indici faunistici e vegetazionali che hanno individuato le aree importanti per fauna (mammiferi, avifauna, invertebrati in Direttiva Habitat) e vegetazione, selezionando gli ambienti che soddisfano uno dei due criteri seguenti: a) essere importanti per la vegetazione e per almeno uno dei tre gruppi faunistici, b) essere importanti per tutti e tre i gruppi faunistici. 3 - Carta della connettività ecologica, definisce il livello di interconnessione tra le diverse aree naturali identificate come “aree sorgente”. Le informazioni utili alla costruzione della carta vengono dedotte tramite l'applicazione di algoritmi di "cost distance" a partire da punteggi di frizione assegnati ad ogni habitat. Per ulteriori approfondimenti sulla metodologia di Arpa Piemonte: http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/ecosistemi-e-biodiversita/reti-ec/metodologia Elementi della rete ecologica risultato del metodo “expert based” : 4 - aree sorgente per la biodiversità ed elementi di connessione La metodologia adottata, basata sull’ottenimento delle informazioni dirette da parte dei maggiori esperti presenti sul territorio e già utilizzata in Lombardia (Bogliani et al, 2007), è stata sviluppata per identificare e cartografare le aree maggiormente ricche di biodiversità che quindi assolvono al ruolo di aree sorgente. Nel disegno di rete ecologica, le aree sorgente costituiscono le aree centrali ad elevato grado di naturalità che possono essere già soggette a regime di protezione (parchi naturali, riserve, siti Natura 2000…) o essere aree non soggette a tutela ma che per presenza di habitat e popolazioni di specie di interesse conservazionistico rivestono un ruolo importante per la biodiversità di un determinato territorio. A seguito dell’individuazione delle suddette aree, si è proceduto all’identificazione degli elementi di connessione (corridoi lineari, varchi, stepping stones, etc) che rappresentano l'elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico indispensabile al mantenimento della biodiversità. Per tracciare l’asse dei potenziali corridoi, si è partiti dalle aree che secondo il modello Arpa di connettività ecologica presentano un grado di permeabilità alto e molto alto; questa informazione viene poi supportata dalle conoscenze derivanti dai tavoli degli esperti e dalle verifiche in campo. È stato analizzato tutto il territorio oggetto di studio in modo da individuare le aree maggiormente adatte a garantire la connettività per la fauna e la vegetazione differenziando: - in contesto montano-collinare i corridoi identificati secondo il metodo precedentemente descritto che assolvono alla funzione di connessione tra il settore settentrionale montano e quello planiziale meridionale della provincia - in contesto planiziale non è stato invece possibile definire i corridoi poiché tale zona è caratterizzata da una matrice agricola dove non si evidenziano aree ad elevato grado di permeabilità per la fauna. Si è quindi deciso di delineare degli elementi di connessione lineari sulla base della rete di rogge e canali irrigui e degli elementi di connessione areali a permeabilità diffusa per unire le aree sorgenti in direzione est-ovest -varchi ecologici: «aree circoscritte di connettività residua in un contesto antropizzato(ad es. sottopassi di strade e ferrovie, ponti e viadotti, strozzature di corridoi ecologici, corsi d’acqua con sponde vegetate che permettono alle specie di attraversare aree urbane….)» da D.G.R n. 1-2681 del 29 dicembre 2020. I varchi individuati per un totale di 27 sono stati oggetto di monitoraggi mediante caratterizzazione dello stato dei luoghi, analisi del passaggio della fauna mediante foto trappole, presenza di tracce e punti di ascolto. I risultati di queste elaborazioni hanno portato alla definizione degli elementi della rete ecologica provinciale. Per ulteriori approfondimenti sul punto 3: • http://www.novarainrete.org/index.html • http://www.novarainrete.org/seminario.html • http://www.novarainrete.org/download/ALLEGATO%2003_DEFINIZIONE%20DEGLI%20ELEMENTI%20DELLA%20RETE%20ECOLOGICA%20PROVINCIALE.pdf