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    Dati geografici relativi alla Viabilità di interesse silvo-pastorale proposta, realizzati da IPLA sulla base dei dati raccolti nel corso degli studi per i Piani Forestali Territoriali della Regione Piemonte (convenzionalmente aggiornati all'anno 2000).

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    Limite dei Gruppi di azione locale (GAL) alla scala 1:10000, definiti nell'ambito del PSR 2007-2013 (dato storico)

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    Il dataset rappresenta l'insieme dei Comuni piemontesi dotati di piano comunale di Protezione Civile relativi ai comuni piemontesi disponibili presso il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte. Il Piano comunale di Protezione Civile è un utile strumento di supporto alle decisioni in fase di emergenza, lo strumento di programmazione delle più adeguate politiche di mitigazione del rischio, di sviluppo e gestione del territorio. Il Piano comunale di Protezione Civile si pone l’obiettivo di coniugare due elementi: - l’Analisi dei Rischi che gravano sul territorio comunale, che consente di predisporre il programma di previsione e prevenzione; - le Procedure di Emergenza che consentano di affrontare gli eventi e che sono contenute nel piano di emergenza; L’art. 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 che ha individuato il Sindaco quale autorità comunale di protezione civile, prevede la possibilità per ciascun comune di dotarsi di una struttura di protezione civile. I compiti affidati ai Comuni, sono stati ulteriormente integrati dall’art. 108 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112, ed individuati nelle seguenti funzioni: a) attuazione in ambito comunale delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi; b) adozione di tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi; c) predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali e cura della loro attuazione; d) attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza; e) vigilanza sull’attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti.

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    Il dataset rappresenta i Centri Operativi di Protezione Civile presenti sul territorio della Regione Piemonte rappresentati sul territorio a livello puntuale. I Centri Operativi di Protezione Civile vengono attivati sul territorio colpito dall’emergenza per garantire la gestione coordinata degli interventi. I centri devono essere collocati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio, in strutture idonee dal punto di vista strutturale, funzionale e logistico. I Centri Operativi di Protezione Civile sono strutturati in funzioni di supporto - secondo il Metodo Augustus - dove sono rappresentate tutte le amministrazioni, gli enti e i soggetti che concorrono alla gestione dell’emergenza. La catena classica di coordinamento, in un modello puramente teorico, prevede, dal livello locale a quello nazionale l’attivazione dei seguenti Centri gerarchicamente sovraordinati: COC - Centro operativo comunale, COM - Centro operativo misto, CCS - Centro coordinamento soccorsi, SOP - Sale Operative Provinciali, SOR - Sala Operativa Regionale, Dicomac - Direzione comando e controllo. I Centri Operativi di Protezione Civile presenti sul territorio piemontese sono i seguenti: - SOR - Sala Operativa Regionale: ha sede presso la sede della Protezione Civile - Regione Piemonte - c.so Marche 79, Torino. - SOP - Sale Operative Provinciali: hanno sede presso le sedi territoriali provinciali. - CCS - Centro Coordinamento Soccorsi: i CCS sono ubicati presso le Prefetture rappresentano il massimo organo di coordinamento delle attività di Protezione Civile in emergenza a livello provinciale, composto dai responsabili di tutte le strutture operative che operano sul territorio, individuano le strategie e gli interventi per superare l'emergenza. - COM - Centri Operativi Misti: strutture operativa che coordinano i servizi di emergenza a livello provinciale. I Centri Operativi Misti sono aree formate dall'aggregazione di comuni con funzioni di Protezione Civile, strutture operativa che coordinano i servizi di emergenza a livello provinciale. Nel dato puntuale è rappresentato il comune capofila. - COC – Centri Operativi Comunali: attivati dal Sindaco per la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione a livello comunale. Solitamente i COC hanno sede presso il Municipio.

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    Dati geografici relativi all'edizione 2016 del limite del Vincolo Idrogeologico alla scala 1:10.000. Si ricorda che i dati hanno unicamente la finalità di diffondere e rendere più agevole la consultazione delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico e non sostituiscono in nessun modo i documenti cartografici e testuali originali previsti dal R.D.L. 3267/23.

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    Il dataset è relativo alle Organizzazioni di Volontariato (gruppi comunali e intercomunali) di Protezione Civile della Regione Piemonte. Il dataset è relativo alle seguenti Associazioni di Volontariato di Protezione Civile della Regione Piemonte: 1. Associazione 2. Gruppo Comunale 3. Gruppo Intercomunale 4. Aggregazione di Associazioni 5. Coordinamento Provinciale 6. Coordinamento Regionale Il Volontariato di Protezione Civile è una preziosa componente sia nell'attività di previsione e prevenzione, sia in quella di soccorso. Con la promulgazione del D.Lgs112/98­, ogni Regione ha ricevuto compiti di pianificazione, coordinamento e formazione dei volontari (per tramite dei Centri di Servizio). In seguito la L.R.44/2000 e la successiva L.R. 7/2003, hanno individuato le Province e i Comuni come protagonisti di una serie di responsabilità in questo campo. Nello specifico, le Province, con la creazione dei "coordinamenti provinciali del volontariato", hanno il compito di aggregare le varie realtà locali esistenti (gruppi comunali e associazioni) e di attuare esercitazioni e corsi di formazione che rispondano a precise esigenze sul territorio, mentre i Comuni si occupano di creare piani di Protezione Civile per operare sia nel campo della prevenzione sia in quello del soccorso, anche tramite l'utilizzo dei Gruppi comunali. Ai fini pratici, la Protezione Civile è composta da Gruppi Comunali/Intercomunali, che vengono istituiti con deliberazione del Consiglio Comunale, e da Associazioni organizzate; il ruolo sociale viene riconosciuto attraverso l’istituzione: - del Registro Regionale del Volontariato­, attualmente gestito dalla Provincia - dell’Elenco Nazionale costituito dalla sommatoria degli elenchi territoriali istituiti dalle regioni e dall'elenco centrale istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile nazionale

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    Il dataset rappresenta le Zone di allertamento dei bollettini - fonte ARPA Piemonte - in caso di evento idrogeologico.

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    Dati geografici relativi agli interventi sul territorio finanziati dalle misure strutturali e forestali del Piano di Sviluppo Rurale e altri regolamenti o leggi. Le geometrie sono acquisite a partire dalle cartografie di progetto e sono costituite da punti, linee e poligoni. Ogni geometria rappresenta un intervento, carattterizzato da una classificazione che lo descrive e da un codice pratica che può essere comune a più interventi.

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    Dati geografici relativi ai tratti a rischio di asportazione della vegetazione arborea in occasione di eventi alluvionali, individuati nell'Allegato 3 al Titolo I-"Norme per l'assetto della rete idrografica e dei versanti" delle Norme di attuazione del PAI. https://www.adbpo.it/PAI/7%20-%20Norme%20di%20attuazione/7.1%20-%20Norme%20di%20attuazione/Allegati%20al%20titolo%20I/Allegato_3_al_titolo_1.pdf L'individuazione di tali aree deriva da un'elaborazione geografica frutto dell'intersezione tra la fascia A del PAI e i tratti a rischio di asportazione. Il livello geografico è uno strumento di lavoro derivato da una cartografia ufficiale ma, non essendo approvato da un atto formale, assume carattere ricognitivo.

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    Il dataset rappresenta sistemi di videosorveglianza fluviale della Protezione Civile - Regione Piemonte. Il Sistema di Videosorveglianza della Sala Operativa di Protezione Civile della Regione Piemonte, disponibile via web all’indirizzo http://videoidro.dyndns.org/videoidro/, è nato, a partire dal 2005, dalla Collaborazione tra la Direzione Patrimonio Tecnico e il Settore Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi (A.I.B.) con la finalità di essere utilizzato per il monitoraggio di aree idraulicamente a rischio lungo le aste fluviali più importanti. Il sistema è stato sviluppato a partire dal 2005 con un primo nucleo di cinque video postazioni sperimentali fisse. Successivamente ampliato fino alle attuali di 23 unità fisse e tre unità nomadiche, che garantiscono anche servizi di video streaming per la CMR di Protezione Civile.