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pubblica Amministrazione
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Impianti autorizzati dalla Città metropolitana a svolgere attività di gestione dei rifiuti ex Articolo 208/209/211, D.lgs. 152 del 2006 - c.d. Procedure Ordinarie
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Ubicazione dei punti di campionamento delle reti locali dei siti nucleari di Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC) e Trino (VC) e relative misure radiometriche.
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Ubicazione puntuale degli impianti, depositi di fusti e bombole della Provincia di Torino per cui è stata rilasciata la concessione per lo stoccaggio di oli minerali e che hanno presentato documentazione relativa alla localizzazione.
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Il dato mappa le Zone di Protezione Speciale (ZPS) sul territorio della Città Metropolitana di Torino. Delimitazione delle Zone di Protezione Speciale in applicazione della Direttiva Uccelli 2009/147/CE (ex 79/409/CEE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici. L'obiettivo della Direttiva, è la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico, non solo attraverso la tutela delle popolazioni ma anche proteggendo i loro habitat naturali Le misure di tutela riguardano gli uccelli, le uova, i nidi e gli habitat delle specie stanziali o di quelle migratorie che stazionano o transitano regolarmente nelle aree individuate. - Il servizio WMS (Web Map Service) associato riproduce la mappa spazialmente georiferita con specifiche tecniche definite dall'OGC (Open Gis Consortium) e può essere visualizzata tramite strumenti software o visualizzatori web, utilizzando l'apposita url.
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Ubicazione puntuale dei siti aziendali autorizzati ai sensi del d.P.R. 13 marzo 2013 n. 59 (autorizzazione unica ambientale)
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Sono rese disponibili in dettaglio l'anagrafica, i dati autorizzativi e i dati tecnici relativi alle attività di recupero rifiuti autorizzati con: - procedura di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.). I dati sono stati raccolti come da Decreto del Presidente della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 5/R Regolamento regionale recante: “Modello unico regionale per la richiesta di autorizzazione unica ambientale”; - procedura semplificata ai sensi degli artt. 214 e 216 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152. L'aggiornamento delle informazioni viene svolta attraverso servizi di cooperazione applicativa con la collaborazione delle Province sulla base della delibera 21 Luglio 2003, n. 52-10035 "Criteri e modalità di trasmissione alla Regione delle informazioni relative ai provvedimenti di competenza provinciale rilasciati in materia di rifiuti". Le informazioni riportate non rivestono carattere di ufficialità e non sono sostitutive in alcun modo dei dati ufficiali depositati presso gli uffici provinciali. In Sistema Conoscenza Ambientali vengono messe a disposizione funzioni di ricerca sulle informazioni esposte dal servizio sia alfanumeriche sia geografiche, oltre ad una scheda di dettaglio per ogni impianto. Il servizio ad oggi è pubblicato ad accesso riservato agli utenti della pubblica amministrazione poiché i dati sono oggetto di verifica.
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Il dataset rappresenta le sedi dei Presidi idraulici ed idrogeologici presenti sul territorio della Regione Piemonte, nello specifico: - Sedi Presidi (istituiti e non istituiti): luoghi di coordinamento del presidio (punti) - Punti di criticità potenziale: punti di monitoraggio relativi ai presidi di I° livello (punti). - Punti conoscitivi del dissesto: punti di monitoraggio relativi ai presidi II° livello (punti). - Aree di pertinenza dei Presidi (istituiti e non istituiti): ambiti di competenza della sede di presidio (aree). Il presidio vigila e controlla i punti o le aree considerate critiche sotto il profilo idraulico o idrogeologico ed è costituito da: - una sede operativa individuata su proposta della Provincia; - una o più sedi logistiche individuate presso i comuni compresi nell’ambito territoriale del presidio; - un gruppo tecnico individuato dalla Provincia e costituito da personale della Provincia e se necessario degli Enti locali; - una o più squadre operative istituite dalla Provincia e costituite dal volontariato di protezione civile e se necessario dal personale degli Enti locali. I presidi sono attivati dalle Province qualora sia emesso dal CFR il bollettino di allerta meteo-idrologica di cui al disciplinare regionale approvato con Delibera di Giunta del 30 luglio 2007 n 46-6578. L’attivazione, per casi eccezionali, può essere richiesta anche dai Comuni, dalla Regione e dagli uffici territoriali di Governo. I presidi devono essere dotati di : - attrezzature informatiche, - attrezzature di campagna e per rilievi esterni, - attrezzatura cartografica (in rapporto con il centro cartografico regionale), - attrezzature per la sicurezza, - attrezzature da trasporto – mezzi, - attrezzature speciali, - attrezzature di comunicazione e rilevamento. I presidi idraulici e idrogeologici di Protezione Civile, di competenza regionale, sono istituiti al fine di: - consentire attività locale di coordinamento, comando e controllo dell’ambito territoriale di riferimento; - garantire un’adeguata informazione e sorveglianza di ambiti territoriali con particolare attenzione dei tratti e dei punti fluviali considerati potenzialmente pericolosi, - segnalare le criticità durante gli eventi al fine di favorire il pronto intervento, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente; - stoccare le risorse strumentali della Regione, delle Province e dei Comuni e delle componenti di volontariato per l’attività logistica; - supportare le attività delle squadre operative; - contribuire nell’avviare attività preventive dell’ambito territoriale di riferimento; - garantire informazioni per la redazione degli strumenti programmatori e pianificatori. I presidi idraulici ed idrogeologici sono classificati in tre livelli: 1. Presidi di primo livello, considerati strategici per l’assistenza e il pronto intervento logistico istituiti dalla Regione; 2. Presidi di secondo livello istituiti dalla Regione su proposta delle Province in grado di assicurare tutte le attività richieste; 3. Presidi di terzo livello istituiti dalla Regione su proposta delle Province che si avvalgono di una o più sedi logistiche comunali o del volontariato.
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Tratti dei corsi d’acqua soggetti ai diritti demaniali su cui, per esercitare la pesca, il pescatore deve essere in possesso, oltre che di valida licenza regionale, anche della ricevuta dell’avvenuto versamento della tariffa annuale per l’anno in corso.
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Ubicazione puntuale dei siti aziendali che producono emissioni in atmosfera autorizzate ai sensi dell'ex art.269 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. (autorizzazione ordinaria)
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Sorgenti acque minerali e termali