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    Territorio Agro-Silvo-Pastorale di riferimento per la Regione Piemonte calcolato secondo quanto stabilito nella DGR 43-1055 del 10 ottobre 2005

  • La L.R. n, 1/2019, riprende la Legge regionale 9 agosto 1999, n. 21, ora , "Norme in materia di bonifica e d'irrigazione" evidenzia che la Regione riconosce nell'attività di bonifica e d'irrigazione un mezzo permanente finalizzato allo sviluppo, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole con particolare riguardo alla qualità, alla difesa e conservazione del suolo, alla regolazione delle acque ed alla salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali; la Regione riconosce altresì nei "Consorzi di bonifica", nei "Consorzi d'irrigazione" e nei "Consorzi d'irrigazione e bonifica" l'organismo più idoneo allo svolgimento, da parte degli utenti interessati, delle attività di bonifica e delle attività d'irrigazione. Così come indicato dalla Legge, al fine di raccogliere, organizzare, elaborare e diffondere dati ed elaborati, anche cartografici, sulla bonifica, l'irrigazione e lo spazio rurale, è costituito presso la Giunta regionale il Sistema Informativo della Bonifica ed Irrigazione, denominato SIBI. I dati informatizzati, nonostante vengano aggiornati periodicamente, sono passibili di errori, pertanto non possono essere usati a fini legali. La direzione regionale collabora inoltre con Ministero Agricoltura e CREA al fine di approfondire la conoscenza delle risorse irrigue sul territorio nazionale. CREA svolge attività di ricerca, di rilevazione, analisi e previsione nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca. Negli ultimi anni l'attività dell'Istituto si è ampliata nelle attività di supporto alla Pubblica Amministrazione per l'attuazione delle politiche agricole, in primo luogo quelle che discendono dall'Unione Europea. I dati raccolti sul territorio e inseriti in SIBI, vengono inseriti nel sistema Nazionale dell'irrigazione SIGRIAN, gestito dal CREA. I dati disponibili sono visualizzabili in mappa (ICONA A SINISTRA Ξ apri menù/servizi regionali/agricoltura/Bonifica ed irrigazione (SIBI): - le aree comprensoriali - le aree consortili - il tracciato di canali e condotte

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    Carta della classificazione dei fogli catastali montani in relazione allo svantaggio naturale finalizzata all’attuazione del Complemento regionale per lo sviluppo rurale del PSP 2023-2027 (CSR) del Piemonte per l’intervento SRB01 – Sostegno zone con svantaggi naturali (montagna). La metodologia seguita per la designazione delle zone soggette a vincoli naturali in Piemonte fin dal periodo di programmazione 2014-2020 ha utilizzato la combinazione dei fattori altitudine e pendenza dei versanti. I parametri sopra elencati sono stati applicati, mediante operazioni GIS, a unità cartografiche (pixel) di 20 metri di lato. Tali unità sono state successivamente aggregate a livello di foglio di mappa catastale, classificando ciascun foglio, in base alla prevalenza, secondo quattro classi di intensità dei vincoli naturali (svantaggio clivo-altimetrico). Le elaborazioni riguardano esclusivamente le zone di montagna di cui all'articolo 32, paragrafo 1, lettera a) del regolamento (UE) n. 1305/2013. Le classi di svantaggio naturale designate sono: • classe 1 - zone montane con svantaggio clivo-altimetrico basso (quota bassa): rappresentata principalmente dai più ampi fondovalle alluvionali della regione e dal cosiddetto “pedemonte”, costituito dalle superfici di raccordo fra pianura e montagna allo sbocco delle valli alpine • classe 2 - zone montane con svantaggio clivo-altimetrico medio (quota media e/o pendenza moderata): dominante nei territori appenninici e nei maggiori edifici morenici • classe 3 - zone montane con svantaggio clivo-altimetrico medio-alto (quota da media ad elevata e/o pendenza da moderata a media): presente in buona parte delle valli alpine, di cui costituisce i versanti e i crinali più arrotondati nonché nei fondovalle situati alle quote maggiori • classe 4 - zone montane con svantaggio clivo-altimetrico alto (quota da media ad elevata e/o pendenza elevata): dominante negli alti versanti alpini e nella maggior parte dei crinali alpini. Le classi sopra riportate rappresentano un’ulteriore suddivisione delle aree montane e vengono utilizzate per diversificare il livello dei pagamenti.

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    Destinazione produttiva delle viti, relativamente a unità vitate con coltivazione di uva per la produzione potenziale di vino a denominazione di origine, rappresentate su mosaicatura catastale di riferimento regionale. Le tipologie di vino sono state raggruppate sulla base dei primi quattro codici della classificazione Mipaaf vino del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali.

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    Varietà di vite, compresi gli incroci, coltivate per la produzione di uva da vino estratti dall’Anagrafe Agricola e rappresentate su mosaicatura catastale di riferimento regionale.

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    Varietà di vite, compresi gli incroci, coltivate per la produzione di uva da vino estratti dall’Anagrafe Agricola e rappresentate su mosaicatura catastale di riferimento regionale.

  • Capacità d’uso del suolo per fini agricoli (suoli di 1^ e 2^ classe)

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    Varietà di vite, compresi gli incroci, coltivate per la produzione di uva da vino estratti dall’Anagrafe Agricola e rappresentate su mosaicatura catastale di riferimento regionale.

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    Uso del suolo prevalente secondo la classificazione del Censimento agricoltura rappresentato sul mosaico regionale delle particelle catastali (Progetto Mosaicatura Catastale) derivato dal trattamento delle informazioni catastali disponibili sul Sistema di Interscambio (Progetto SigmaTer) e inquadrato nel sistema di riferimento WGS84/UTM32N. Sono inoltre consultabili i dati relativi alle particelle biologiche. Non sono disponibili dati dei comuni di Belgirate e Mezzana Mortigliengo perchè in Anagrafe Agricola non risultano particelle dichiarate appartenenti a tali comuni.

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    Il dato rappresenta le aree di produzione dei prodotti agroalimentari a Denominazione d'Origine Protetta e ad Indicazione Geografica Protetta, acquisite in base alla descrizione delle zone di produzione riportate nei rispettivi disciplinari di produzione.