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Il dataset presenta le informazioni relative ai processi e agli effetti indotti sul territorio dall'evento meteopluviometrico del 4-6 novembre 2011, rilevati da Arpa Piemonte nei giorni successivi all'evento o raccolti in seguito a segnalazioni da parte di altri Enti. Il quadro fornito è da considerarsi non esaustivo e non omogeneo: per molti comuni, infatti, il rilevamento è ancora in corso o non è ancora stato effettuato alla data di pubblicazione del servizio. Il servizio verrà aggiornato in caso di acquisizione di nuove informazioni.
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Il tema illustra i danni indotti dalle frane, dai processi erosivi e dagli alluvionamenti alla rete viaria (stradale e ferroviaria) ed ai ponti, in Piemonte, per il periodo 1830-1981. I danni sono distinti in funzione del processo che li ha provocati e riportati segnalando il numero di casi accertati esaminando la documentazione disponibile presso gli Uffici Tecnici del Genio Civile, degli Ispettorati Forestali, delle Comunità Montane e delle Amministrazioni Provinciali e Comunali; per i ponti viene anche segnalata l'entità del danno. Il dataset fa parte della Banca Dati dei Processi Geologici realizzata nella seconda metà degli anni `80 dal Settore Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte (confluito poi nell'Arpa) per rispondere alla crescente richiesta di informazioni logiche e strutturate sul territorio, necessarie per le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo delle scelte e degli interventi in ambito territoriale-geologico. Il dato tematico originario è stato realizzato su taglio I.G.M. 1:100.000 strutturando ed integrando i dati gia` raccolti dal CNR-IRPI di Torino nell'ambito della ricerca tesa a valutare la pericolosità connessa ad eventi idrologici nel territorio piemontese.
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Luoghi e percorsi della conoscenza sul patrimonio geologico e geomorfologico da salvaguardare
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Individuazione delle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nell'area oggetto del Piano Paesaggistico di Pinerolo.
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Individuazione e classificazione tipologica dei depositi alluvionali nell'area oggetto del Piano Paesaggistico di Pinerolo.
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I dati sono stati tratti da uno studio promosso dalla Provincia di Torino nell'ambito del "Programma di ricerca in tema di manutenzione e ripristino degli alvei dei corsi d'acqua, nonchè in materia di protezione idrogeologica e difesa del suolo". Il dataset rappresenta alcuni elementi di criticità e danni associati alla piena verificatasi lungo l'asta del torrente Lemina in seguito all'evento alluvionale del 13-16/10/2000 e riportati nello studio "Aggiornamento dello studio del torrente Lemina" (aprile 2001) e costituisce un aggiornamento sintetico del precedente studio fatto sul bacino del Lemina, nell'ambito del "Programma di ricerca". Lo studio comprende un'analisi dei processi, degli effetti e danni verificatisi a seguito dell'evento alluvionale.
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Il dataset rappresenta l’individuazione (poligonale o puntuale) delle frane interessate da interventi di consolidamento o che hanno raggiunto naturalmente assetti sicuramente di equilibrio. La classificazione adottata per la banca dati delle frane si basa sulla tripartizione impiegata per la cartografia del P.A.I (Fa,Fq,Fs). Nel ripartire le frane censite per il Biellese per la cartografia del P.A.I si è avuto cura di utilizzare le informazioni relative alla data di accadimento, ove disponibili, e, nei numerosi casi di ignota data di origine si è interpretato lo stato di attività attribuito secondo la classificazione di Cruden e Varnes adattandola alla necessità di omogeneità del Piano di Bacino del Fiume Po. Le frane stabilizzate sono rappresentate nella cartografia MA3a (Matrice Ambientale), IGT-S (Piano Territoriale Provinciale); le modalità di elaborazione e le analisi dei risultati ottenuti sono riportati nella relazione Matrice Ambientale: Fisiografia e Pericolosità Ambientale.
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Il dataset rende disponibile i risultati ottenuti nell'ambito del progetto INTERREG ALCOTRA AD-VITAM (Analisi Della Vulnerabilità dei Territori Alpini Mediterranei ai rischi naturali) relativamente all'analisi della suscettibilità al dissesto franoso a scala vasta. Essa è stata effettuata mediante analisi statistica multi-variata di fattori geomorfologici, geologici, climatici ed antropici derivanti da dati geo-cartografici, correlati con l'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (progetto IFFI). In particolare sono stati derivati ed analizzati i seguenti fattori, il cui ruolo nell'innesco delle frane è stato debitamente valutato: litologia, pendenza, esposizione, quota, accumulazione, uso del suolo, distanza dalla rete stradale e ferroviaria, aggressività climatica. La cartografia prodotta vuole dare indicazioni di quali aree possono essere caratterizzate da suscettività al dissesto franoso più o meno marcata, essendo caratterizzate da fattori con valori statisticamente simili a quelli osservati in aree censite nell'Inventario dei Fenomeni Franosi (IFFI). L'elaborazione è stata effettuata in ambiente GIS GRASS dal gruppo di ricerca del DICCA esperto in Geomatica e Geotecnica, con il supporto di tesisti. Il dataset si compone di tre mappe, relative alle tre province analizzate: Cuneo, Imperia e Torino. Università di Genova, DICCA, Laboratorio di Geodesia, Geomatica e GIS
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Il dataset rappresenta gli effetti al suolo associati all'evento alluvionale del 4-6 giugno 2002 in Alta Valle Cervo. Nel giugno 2002 il Biellese è stato colpito da un grave evento idrometeorologico che ha causato danni diffusi sul territorio ed in particolare in Valle Cervo, oltre che in Valle Elvo e, in modo meno grave, in Valle Oropa e Valle Sessera. Sono riportati: i dissesti sui conoidi, i dissesti di versante; inoltre sono state rappresentate le tipologie di danno rilevate.
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Il dataset rappresenta un insieme di informazioni (forme geometriche poligonali) relative alle possibili dinamiche dei dissesti di versante presenti nel territorio provinciale. Tale dato è rappresentato nella cartografia MA3a (Matrice Ambientale), e IGT-S (Piano Territoriale Provinciale); le modalità di elaborazione e le analisi dei risultati ottenuti sono riportati nella relazione Matrice Ambientale: Fisiografia e Pericolosità Ambientale